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| IL MATRIMONIO IN GIAPPONE
In Giappone è diffuso un tipo di matrimonio combinato molto particolare: giunta all'età di circa 25 anni una ragazza prepara una sua scheda personale con studi, aspirazioni lavorative, preferenze e hobbies e la inoltra in giro tramite colleghi di lavoro, parenti, amici e agenzie matrimoniali. In questo modo può venire contattata da giovani in cerca di moglie con i quali stabilirà un primo incontro.
Non è indispensabile che tutto finisca con un matrimonio subito: i due giovani iniziano a frequentarsi in base ad affinità ed altro e solo in seguito decidono (e la scelta spetta ad entrambi, sullo stesso piano) se sposarsi o meno. A chi, come alcuni sociologi americani, critica questa filosofia di vita in Giappone rispondono che i matrimoni nati in questo modo hanno dieci volte in più la possibilità di durare rispetto a quelli d'amore all'occidentale, che spesso si concludono nel Paese del Sol levante con un divorzio già al ritorno dalla luna di miele.
Il rituale matrimoniale shintoista è molto suggestivo: gli sposi, con indosso due kimoni particolarmente fastosi, bevono ciascuno tre volte da una ciotola con dentro riso e sakè. Ma il fascino per la cultura occidentale è talmente forte in Giappone che molti giovani scelgono un matrimonio all'occidentale, con tanto di abito bianco e lungo con il velo. Tra tutte le coppie che si sono sposate l'anno scorso, circa il 10% (provenienti soprattutto da metropoli come Tokyo o Osaka) ha celebrato il matrimonio all'estero, e sono circa 51.760 coppie: cinque volte in più rispetto a 5 anni fa.
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