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| Contrariamente alla nostra cultura che....dal Medio Evo....vede questa ricorrenza come una cosa mesta....presso altre culture la giornata dei defunti è in realtà una vera e propria festa.... :tenero: Nel mese di HAZUCHI (Mese delle foglie)....del Giorno di JOGONICHI.... si celebra l' OBON....LA FESTA DEI MORTI !!!! L'estate giapponese è disseminata di feste sacre che avvolgono questa Nazione da secoli, ma la più sacra di tutte si tiene in agosto: è l'Obon, la festa che celebra i defunti. Tutto il Giappone sembra essere in movimento mentre la gente si dirige verso la loro città natale per il festival dell’ Obon di metà Agosto. E non si tratta di piani di spostamento riservato solo ai vivi. L’Obon è la festa buddista che celebra lo spirito dei morti, una festa nella quale si crede che le anime dei nostri cari torni a visitare le case delle loro famiglie viventi, per festeggiare con loro una ricorrenza che è sacra anche negl’inferi. In molte case giapponesi l’Obon comincia con l'illuminazione di alcune lanterne appese davanti alle porte per guidare gli spiriti verso casa. Si crede che gli spiriti visitino le case per parecchi giorni prima del ritorno agl’inferi. Anche quando il loro viaggio di ritorno comincia sono guidati dalle lanterne, ma questa volta i lumicini sono collocati in prossimità dei fiumi limitrofi. I buddisti aiutano gli spiriti al passaggio dell’Obon preparando, in casa, degli altari speciali ponendo diverse varietà di offerte: cibi e bevande che erano gradite in vita e spesso collocano un piccolo cavallo od una mucca fatta di verdure, cetrioli o la melanzane. L’usanza vuole che questo servirà da trasporto per gli spiriti tra il mondo dei vivi e quello dei morti. L’Obon affonda le sue origini nella via della seta.
La prima annotazione di questo evento risale al 657 DC.
A quel tempo il centro politico e culturale era ad Asuka (ora un villaggio nella prefettura di Nara).Eiichi Imoto, ex professore di cultura persiana presso l'università di Osaka per gli studi stranieri, collega la parola “Obon” (di cui la forma buddista convenzionale è “Urabon”) a “Uruvan”, una variante di un antico termine persiano che descrive una credenza Zoroastra come “un campo di energia che collega la vita e la morte”.
La filosofia Zoroastra raggiunse il Giappone attraverso la via della seta e portò con se una nuova versione di questa festività che onora i defunti.
Da qui si fuse con le festività buddiste che presero campo, dopo l’approdo in Giapponese, dal 538 in poi....Un racconto buddista narra di come un giorno un monaco denominato “Mokuren”, famoso per la sua capacità di avere delle visioni, abbia visto la madre defunta soffrire di fame nelle profondità degl’inferi.
Lui le offrì una ciotola di riso e ciò contribuì ad alleviare le pene della madre.
Si narra che, presso i monasteri buddisti, la storia di “Mokuren” abbia trasformato il 15 luglio in un giorno di culto dedita al ricordo degli antenati.
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